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Con l’autunno, Roma si veste di colori caldi e luci morbide, e il Ghetto diventa ancora più suggestivo. l Giardino Romano celebriamo questa stagione con piatti che raccontano il legame profondo tra la cucina romana e le tradizioni giudaico-romanesche, abbinati alla grande varietà di vini della nostra cantina.

Grandi classici della stagione

  • Il nostro Carciofo alla Giudia, un classico intramontabile, croccante fuori e morbido dentro, perfetto per accompagnare le serate più fresche.
  • Tonnarelli cacio e pepe con cicoria, un primo piatto dalle note autunnali, che combina sapori decisi con la leggerezza della cicoria.
  • Filetto di baccalà, croccante e saporito, ideale per questa stagione di mezzo.
  • Abbacchio al forno con patate, un simbolo della tradizione romana, che conquista tutti con il suo sapore rustico.
  • Rigatoni con pajata: per chi cerca un’esperienza autentica, un primo che racconta la storia della cucina capitolina.
  • I dolci della tradizione, come la nostra torta ricotta e visciole, che chiude il pasto con una nota dolce e inconfondibile.

Carciofi, zucche e altre verdure d’autunno diventano protagonisti della nostra cucina. I carciofi alla giudia, preparati secondo la tradizione, sono immancabili sulla nostra tavola.

Ad ogni piatto puoi associare un calice diverso. I vini della nostra cantina sono scelti per accompagnare i sapori intensi della stagione, creando un equilibrio perfetto tra gusto e convivialità.

Il Ghetto in autunno

Passeggiare tra i vicoli del Ghetto in questa stagione è un’esperienza unica: la quiete del mattino, il sole che accarezza le antiche mura e l’atmosfera che invita a fermarsi per godere del momento.

L’atmosfera di cui puoi godere a Il Giardino Romano è ineguagliabile. Sedersi ai nostri tavoli significa immergersi in un angolo di Roma che unisce la storia alla bellezza della stagione.

L’autunno è un invito a riscoprire la città di Roma e la sua cucina con lentezza, lasciandosi avvolgere dai colori e dai sapori che rendono unica questa stagione.

Vi aspettiamo qui, nel cuore del Ghetto di Roma, in via del Portico d’Ottavia, 18.